Toscana Oggi reports on the discovery of a seventh century Etruscan tomb at Cortona:

C'erano alcune tombe e i resti di un articolato complesso edilizio in un sito archeologico ancora inviolato che è stato scoperto a Cortona e che sembra risalire al VII secolo a.C. Il ritrovamento è stato fatto durante i lavori di realizzazione del Parco Archeologico di Cortona, un'area piuttosto vasta che custodisce il grandioso Tumulo Melone II del Sodo. Il sito deve essere esplorato ed è costantemente sorvegliato dalle forze dell’ordine per evitare furti e danneggiamenti da parte di 'tombarolì.

Gli scavi, eseguiti sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, hanno portato alla luce la necropoli che si trova ad alcuni metri di profondità. Sono visibili per il momento due tombe 'a circolo', del diametro di circa sette metri, collassate o spianate, che contengono ognuna 4 o 5 casse di deposizione (che in media misurano 120x75x85 cm.) rivestite da lastre litiche. All’interno di ogni cassa c'è una grande urna cineraria più ricchi ed integri corredi ceramici databili al VII sec. a. C. Tra gli oggetti ritrovati ci sono brocche, calici, ciotole di bucchero ed una lancia in ferro appartenuta ad un guerriero. Trovato anche uno scheletro, in una cassa riutilizzata in epoca romana. In totale, comunque, sono un centinaio gli oggetti recuperati finora.

Nello stesso punto sono stati trovati i muri di un ampio complesso edilizio impostati gli uni sugli altri e sistemati fra sè per linee parallele e ortogonali. La struttura appare imponente visto che uno dei muri misura più di 24 metri di lunghezza.

«La scoperta - ha dichiarato il viceministro per i Beni Culturali, Antonio Martusciello - è destinata a far riscrivere la storia di Cortona etrusca». «Ritrovamenti come questo - ha proseguito Martusciello - dimostrano non solo la ricchezza del nostro patrimonio artistico ma anche la grande capacità professionale e scientifica delle nostre Soprintendenze che, pur nella oggettiva ristrettezza di risorse, riescono a conseguire risultati di grande rilievo confermando il nostro primato scientifico nel mondo»